Storia in prima

La storia avvolge come uno scotch tutto il nostro lavoro in classe, fin dalle prime ore, fin dal primo giorno. La nostra giornata a scuola è una storia, le nostre settimane sono storia, il tempo che scorre dentro le lancette dell’orologio sono storia, i nostri racconti sono storia. Quindi partire è facilissimo. L’aula è vuota, le pareti sono spoglie, dobbiamo farla diventare nostra. Durante la prima settimana di scuola impostiamo insieme l’orario settimanale sul muro. “Mettiamo sul muro un foglio ogni giorno per far vedere che è passato un giorno?” “Ehi bambini, cosa ne dite di cambiare il colore ogni giorno dei nostri fogli?“. Così usiamo fogli colorati diversamente per ogni giorno, anzi, le giornate lunghe, dove stiamo anche a scuola a mangiare, hanno un foglio per il mattino e un foglio per il pomeriggio. Il nostro orario è di 27 ore settimanali e così si vede benissimo che stiamo a casa due pomeriggi. A scuola ogni tanto suona una campanella che andiamo a cercare nel corridoio. Cerchiamo un simbolo al computer  e lo incolliamo nei posti giusti: l’intervallo, fine mattina, fine pomeriggio. Ecco scandite le fasi con le campanelle… Per riempire gli spazi di lavoro ci mettiamo più o meno fino a metà ottobre, un mese; alla fine questo è il calendario completo.

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Il 19 settembre fuori dalle finestre assistiamo allo straordinario spettacolo delle rondini che si raccolgono intorno al campanile. Sono centinaia, stiamo per qualche minuto con il naso all’insù e poi esce la nostra prima frase: “OGGI PARTONO LE RONDINI“. Oggi è un avverbio di tempo, il tempo è storia! Oggi è la parola di storia dei primi giorni. tutti la usiamo per dire tante cose. Il nostro presente è la scuola e oggi cosa facciamo? Intanto ogni giorno scriviamo la data. Abbiamo anche appeso al muro intorno a un calendario stampato le date importanti della nostra vita e alcune tappe del nostro anno scolastico che abbiamo deciso insieme: le merende stagionali, i compleanni, il teatro di Natale.

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Mercoledì 21 settembre propongo una tabella con la mia proposta per l’orario scolastico. Tutti i bambini della mia classe hanno fratelli maggiori e hanno sentito tante parole: “geografia”, “matematica”, “lingua italiana”…, per tutte scegliamo un simbolo secondo le loro proposte: un pupazzo con la lingua fuori per lingua italiana, i numeri per matematica, un bambino che guarda un mappamondo per geografia, la bandiera del Regno Unito per inglese, una chiesa per religione, un bambino che gioca con una palla per motoria.

Il 22 settembre abbiamo messo storia con un bambino che legge un libro e parliamo dell’equinozio che cade proprio in quei giorni lì. Il lavoro piace e diverte e le parole difficili sono le più belle da imparare!

equinozio d'autunno 2

L’equinozio  divide a metà il giorno: mezza pagina buio e mezza pagina luce; l’equinozio separa l’estate dall’autunno: metà pagina sopra estate (perché viene prima), metà sotto autunno.

Con tutti gli stratagemmi che una maestra può immaginare (“Ma chissà perché i giorni della settimana si chiamano così…boh!“), un giorno un bambino mi associa il nome della luna a lunedì. Guardiamo un bel video che ci porta in giro per il sistema solare e sorpresa: c’è Marte e martedì, Mercurio e mercoledì, Giove e Giovedì, …e la domenica niente perché è festa, è il sole! Con i pianetì impariamo i giorni della settimana e con i colori dei pianeti i colori dei giorni. Poi facciamo la ruota della settimana.

ruota settimana e pianeti

Il 13 ottobre  proviamo a stabilire dei punti fissi sul calendario dell’anno, quelli che abbiamo già ipotizzato nel nostro percorso: faremo delle settimane con merende speciali, preparate in classe e tutti insieme, le settimane della frutta delle stagioni e le mettiamo sul calendario. E poi un’altra cosa bella da scrivere sono i compleanni! Il simbolo delle merende di frutta è un cestino, la torta è il simbolo del compleanno.

un anno dura 10 mesi

La frutta dell’estate l’abbiamo provata già la prima settimana di settembre, perché i bambini sono arrivati a scuola e hanno trovato un bel cestino di frutta su un tavolo, mi serviva per fare la T e la prima frase piena di T: “Tutti i frutti dell’estate sono sul tavolo”.

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Ad ottobre è tempo della frutta dell’autunno e questa volta siamo già capaci di riempire una tabella. E poi quello che diciamo lo scrive la maestra al PC e noi lo incolliamo. I colori sono quelli delle giornate del calendario al muro. Si fa storia anche così!

tabella frutta autunno completa

Prima settimana

tabella merende frutta autunno completa

Seconda settimana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A ottobre e novembre facciamo le due settimane con le merende della frutta autunnale. La frutta è di nuovo presentata sul tavolo dentro un cestino e il cestino viene riprodotto sul muro in forma bidimensionale in un originale calendario delle stagioni.

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Confrontiamo anche i mesi di settembre e ottobre. “Quanto sono lunghi?” Settembre: ogni giorno un cerchiolino, ottobre: ogni giorno un quadrettino. I quadrettini li mettiamo in ordine e attaccati perché un giorno viene dopo l’altro. il mese di ottobre ha un giorno in più di settembre!

settembre con i cerchioliniottobre con i quadretti

A novembre è tempo di ripensare alla durata del giorno.  e anche a quello che facciamo noi durante le ore del giorno. Intanto impariamo che sono 24 perché la maestra ha preparato 24 spazi da colorare e disegnare.

la giornata a novembre

E poi oggi abbiamo anche un compito, cosa che la maestra non ci dà mai: dobbiamo guardare fuori dalla finestra a che ora viene buio e farci aiutare a scriverlo in un quadrettino. Domani vedremo se a casa mia viene buio alla stessa ora che da Andrea!

compito della sera foglietto

Più o meno sì. Ma perché viene buio e c’è la luce? Perché la Terra gira!

la terra gira

Le occasioni per imparare come sempre fioccano come neve, quella neve che invece non arriva!  In televisione parlano della luna gigante e anche noi ne parliamo e inventiamo anche una filastrocca. La luna è una sola ma noi la vediamo in modi diversi, perché la copriamo dalla luce del sole, allora ogni tanto è a metà, ogni tanto a spicchio, e qualche volta non c’è.  Certo non è il giorno di storia, ma quando c’è un’occasione non bisogna sprecarla! Anche la luna può servire a contare il tempo che scorre, e che sia scienze o storia, poco importa.

luna gigante

Il 17 novembre penso di fare una specie di verifica nella mia classe senza voti. Devono provare a disegnare cosa secondo loro in classe, indica il tempo che passa. E poi raccontare perché. Possono lavorare in piccoli gruppi da tre.

verifica il tempo passa

Ecco il risultato di un gruppo. Hanno disegnato l’orologio, il calendario meteo, i simboli del meteo (scienze), il calendario della maestra, l’orario settimanale, i cestini delle stagioni, , il foglietto del meteo giornaliero, la finestra (tempo meteorologico). Insieme riflettiamo su quanto disegnato dai gruppi e comprendiamo cosa è corretto e cosa meno. Alla fine siamo tutti d’accordo che il tempo che fa dal cielo non è storia ma un altro tempo e che guardare fuori dalla finestra che tempo fa è una azione ma non indica un tempo che passa.

La quarta settimana di novembre piove tutta la settimana! Allora invento la filastrocca della settimana della pioggia, la dobbiamo illustrare e ci piace così tanto che la leggiamo tante volte, per imparare a mimarla e alla fine… la sappiamo a memoria!

filastrocca della settimana della pioggia

Visto che le filastrocche ci piacciono così tanto, butto lì anche la filastrocca dei mesi, quella originale che conoscono tutti. Però il lavoro che ci appoggiamo sopra è lungo e certosino e non è ancora finito, durerà tutto l’anno mano a mano che passeranno i mesi. Per ogni mese abbiamo colorato il numero di caselline corrispondente al numero dei giorni, scritto il numero e il nome del mese; siamo andati in ordine guardando il calendario della maestra e girando le pagine. Prima abbiamo colorato i mesi di scuola che avevamo già fatto e disegnato una cosa per ogni mese, poi abbiamo disegnato qualcosa nei mesi dell’estate che sono così belli e ci ricordavamo bene. Abbiamo lasciato i mesi prossimi ancora da disegnare.

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Intanto entriamo nel mese di dicembre e prepariamo un megacalendario dell’avvento che mettiamo giù, all’entrata dell’edificio vicino all’ufficio turismo. Così i nostri messaggi di amore e gioia verso il Natale, potranno leggerli anche tutti i piccoli turisti che affolleranno il paese durante le vacanze di Natale.

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Poi arriva il Solstizio e rifacciamo il lavoro di contare le ore di luce e le ore di buio e tagliamo la pagina. Questa volta non è più a metà, la parte di buio è più grande. Anche questa volta il solstizio separa due stagioni: l’autunno e l’inverno. Il lavoro di registrazione in solstizi ed equinozi viene ripetuto ciclicamente quando cade, tranne che per quello di giugno che viene anticipato, ovviamente per esigenze di orario all’ultima settimana di scuola. Riprendere la registrazione a settembre del prossimo anno con l’equinozio d’autunno, permette di legare un anno scolastico al successivo e in automatico di verificare l’acquisizione delle competenze.

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Nelle vacanze di Natale il calendario meteo viene compilato a casa da ogni bambino e devono leggere un libretto con la storia del teatro che abbiamo portato in scena il 22 Dicembre “Natale nel bosco”. Ricostruiscono la storia a vignette con i disegni e… anche questa è storia!

calendario vacanze Natale

Quando torniamo a scuola riprendiamo tutte le nostre attività sistematiche giornaliere: ogni giorno scegliamo il lavoro dove mettere il cartellino, ogni giorno prepariamo il foglietto del calendario meteo, ogni giorno scriviamo la data, ecc. ecc. Poi l’appendiamo al muro, sotto alla precedente. Ogni lunedì mettiamo sul muro anche due valigie, quella del sabato e quella della domenica che abbiamo trascorso in vacanza. Se i giorni di vacanza sono di più, aumentano le valigie. Quando ci sono sul muro tante settimane e non ci stanno più le mettiamo in archivio, cioè le infilziamo su un chiodo.

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Anche le valigie. Su ogni fogliettino dei giorni scolastici mettiamo anche il numero progressivo; abbiamo deciso che al centesimo giorno faremo una festa, perché saremo a metà anno scolastico!

Il 19 gennaio propongo una piccola attività di verifica individuale sui mesi, sui giorni della settimana e sulle stagioni, che riesce abbastanza bene. Alcuni bambini non comprendono la freccia posta in mezzo ai quattro spazi per indicare la rotazione delle stagioni e chiedo loro di indicarmi col dito ( uso molto il toutch) la successione corretta nominando le stagioni. A questo punto per me tutto sarebbe già verificato, ma perché lo vedano anche a casa, gli propongo “scrivilo coi numeri”. Mi autoconvinco che questo ulteriore esercizio sia un rafforzamento e non penso alla sua inutilità: fare qualcosa per farlo vedere ad altri e non per imparare: tempo sprecato! Ci passo sopra; adesso per iscritto è corretto l’ordine delle stagioni anche per chi guarda. Ma nella loro testa l’ordine c’era già!

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E’ tempo di assaggiare i frutti invernali e anche preparare le merende con i frutti stessi: anche per queste attività divertenti prepariamo un calendario. Alla frutta diamo un voto di gradimento questa volta.

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Un giorno i bambini della scuola infanzia dell’ultimo anno, quelli che hanno recitato con noi a teatro, vengono a trovarci per preparare e assaggiare tutti insieme la spremuta di arance. Ci consegnano i cartellini personali che avevamo l’anno scorso quando eravamo ancora in quella scuola e decidiamo di lavorarci su. Il lavoro parte dal titolo “LA MIA STORIA” che scrivo alla lavagna e finisce con le idee chiare su cosa sia un documento, una foto, un disegno, e come sia utile per “scrivere la propria storia”!

la mia storia

Il primo quadrimestre è finito ma la nostra storia continua e noi impariamo con lei. Il nostro calendario delle stagioni sul muro si arricchisce ogni stagione che passa.

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…Fino ad arrivare alla fine dell’anno scolastico. Per l’ultimo cestino passiamo dal bidimensionale al tridimensionale, costruendo in classe delle bellissime fragole con l’argilla e delle ciliegine con la carta colorata.

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Avete capito ormai come procede il nostro lavoro, così finisco con le foto dell’archivio del tempo di tutto il nostro anno.

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Siamo venuti a scuola 169 giorni. I mesi di scuola, scanditi dai colori dei foglietti, sono 10, alcuni più corposi, altri meno (spessore e numero dei fogli)…ma tutti questi conti li faremo un altr’anno. Adesso non c’è più tempo, è ora di festeggiare perché si va in vacanza: arriva l’estate e la scuola è finita!

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